Dall’ultima estate Mara che gestisce Casa al Giogo, con il fantastico team, ci ha proposto un nuovo tipo di esperienza; la coabitazione.
La prima settimana di giugno abbiamo ascoltato la testimonianza di Francesca una donna che ci ha riportato preziosi consigli e che del coabitare ne sapeva più di tutti noi.
Poi abbiamo messo in atto quei consigli, ci siamo osservati, posti domande, dato risposte e abbiamo provato a venirci incontro come una grande famiglia. Fino a che quei comportamenti inizialmente forzati non si sono trasformati in un risultato di piccoli gesti innati e spontanei che in realtà la natura umana ben conosce, ma non spesso tira fuori.
Abbiamo imparato a coabitare, anche se imparato secondo me non è il termine giusto, per noi è stato come conoscerci, viverci e riviverci una volta ancora.
Coabitare è svegliarsi la mattina e pensare non da soli con la propria mente ma come se fossimo connessi. Aiutarsi, saper trovare un punto di mezzo, una sintonia, una melodia che ci unisca tutti anche nella diversità.
Coabitare per me è preparare la colazione per tutti, essere generosi, saper dare e riceve incondizionatamente, saper trovarsi e sapersi ascoltare, sapersi rispettare e saper volersi bene. Ecco cos’è.